A SCUOLA DI RIFLESSIONI...#25novembreenonsolo
LA CULTURA DEL RISPETTO
“Un’azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi anzitutto sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni più giovani, attraverso l’educazione all’eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione”
Dalle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo scorso novembre, in occasione della “Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne”, si evidenzia la necessità di un’istruzione che sia formazione, di un’educazione al riconoscimento e al rispetto della dignità di ognuno e ognuna. Egli insiste sulla necessità di schierarsi contro il sopruso fin dai banchi di scuola, per non perpetuare il sistema oppressivo che sta alla base della violenza di genere.
In quanto insegnanti è stato necessario e urgente, data l’attualità e la drammaticità costantemente rinnovata dei fatti di cronaca, trattare l’argomento nelle classi: le alunne e gli alunni si sono mostrati interessati, attenti e sorprendentemente, data la giovanissima età, consapevoli della gravosità dei fatti.
Il tema è stato affrontato attraverso una visione interdisciplinare, iniziata dalla produzione di elaborati artistici durante le lezioni di “arte e immagine” che rappresentano visi di donne unici per linea e cromia, integrati a riflessioni espresse dagli alunni e dalle alunne, curate nei contenuti e nella forma scritta dalle docenti di lettere, lingue straniere ed educazione musicale, nella grafica dai docenti di tecnologia. I disegni sono stati articolati come un grande quadro composto a più mani poiché ognuno ha continuato e portato a termine l’illustrazione iniziata da un altro compagno o compagna non necessariamente della stessa classe, affinché il risultato fosse il prodotto dell’espressione di un gruppo allargato.
Ne è conseguita una grande composizione dove volti femminili hanno trovato spazio accanto al discorso sopracitato del Presidente Sergio Mattarella del 25 novembre 2022.
Lo spazio fisico di un solo muro scolastico si è rivelato insufficiente per esporre tutti i pensieri scaturiti e così le pareti che affiancano le scale che portano ai diversi piani sono diventati il supporto di una mostra grezza nell’allestimento, ma carica di significato, sviluppato anche a partire da uno dei principi fondamentale della Costituzione Italiana: l’art.3 “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinione politiche, condizioni personali e sociali.”
Sono molti gli elementi di riflessione esposti: il numero calligrafico “1522” del centro antiviolenza , un’immagine estrapolata dal recente film “C’è ancora domani” ambientato all’epoca del primo suffragio universale in Italia, la frase “abbasserò la testa solo per guardare le mie scarpe rosse” che afferma il riscatto dell’autodeterminazione, una pagina di un quotidiano che evidenzia quanto la lista dei femminicidi necessiti purtroppo di continui aggiornamenti, i messaggi scritti dagli alunni pensandosi futuri uomini, l’immagine della copertina di un libro che parla dell’argomento, il riferimento alla performance concettuale di un’artista spagnola, il testo e le frasi importanti di canzoni dove si parla di violenza, ma anche di autodeterminazione nel perseguire i propri obiettivi, i disegni che interpretano liberamente la ricorrenza del 25 novembre, le iniziative sul territorio.
Tutto il senso di questo giorno urge attenzione al fine della formazione, in un contesto, quello scolastico appunto, dove la coscienza civile inizia a plasmarsi ed l’iniziale senso politico rende possibile un’identificazione in cittadini e cittadine.
La scuola è stata poi puntinata di vermigli, amaranti e bordeaux di scarpe rosse, simboliche ed emblematiche che attirano l’attenzione e stimolano il pensiero di chi vive gli spazi scolastici.
Si conclude con il desiderio, che si spera di aver in quest’occasione realizzato, di una scuola che sia luogo guidato di riflessione formativa e organo che possa decostruire strutture sociali secolari oppressive e violente costruendo al tempo stesso una futura collettività attenta, rispettosa e sana.
Articolo RADIO ALDEBARAN: La violenza sulle donne: tutto il suo senso alla scuola Descalzo
I docenti della Scuola Secondaria di 1^
Dipartimento di Arte
Dipartimento di Tecnologia
Dipartimento di Lingue straniere
Dipartimento di Educazione musicale
Dipartimento di Lettere